Nido Ciribà

La giornata tipo

Il nido è un servizio educativo che accoglie bambini e bambine dagli 8 ai 36 mesi. Questa struttura, mira ad essere un ambiente a misura di bambino, che pone al centro della progettazione educativa la sua CRESCITA, la SOCIALIZZAZIONE e lo SVILUPPO ARMONICO delle sue POTENZIALITA’.
Il valore che questi concetti acquisiscono nella prima infanzia, merita le dovute considerazioni.
CRESCERE vuol dire conquistare a piccoli passi la propria autonomia.
Quando i bambini si accorgono di essere capaci di fare qualcosa da soli, percepiscono che stanno cambiando.
Nasce in loro il desiderio di essere indipendenti, accettano di separarsi dall’adulto pur essendone ancora legati, e noi ci accorgiamo che in loro c’è un continuo alternarsi tra bisogno di protezione e di libertà, di dipendenza e di autonomia.
SOCIALIZZARE non significa semplicemente “essere con gli altri”, ma comporta l’accettazione del gruppo.
In questo senso, l’ampliamento delle esperienze quotidiane non determina assolutamente la perdita delle relazioni esclusive che il piccolo ha stretto con alcune persone familiari (madre, padre, baby-sitter, nonni…), bensì sollecita la costruzione di nuove relazioni diversificate e significative.
Ed ancora, SVILUPPARE LE POTENZIALITA’ cognitive e socio-relazionali di ogni bambino significa valorizzare le diversità di esigenze e di bisogni, l’unicità di ciascuno, la varietà di risposte in base alla storia di ognuno.

STORIA DEL NIDO “CIRIBA’”

Il nostro nido attua il suo servizio socio – educativo, d’ispirazione cattolico – cristiana, dall’8 settembre 2003 e accoglie, senza discriminazione alcuna, i bambinidagli otto mesi ai tre anni. 
E’ nato in risposta ai bisogni e alle istanze delle famiglie, come integrazione del servizio offerto dalla scuola dell’infanzia “don Benigno Carrara”, a cui è annesso, al fine di realizzare una continuità di esperienze educative.
Si propone, in piena collaborazione con la famiglia, di favorire un armonico sviluppo del bambino, contribuendo alla sua educazione alla vita sociale ed interpersonale.
Garantisce ai bambini uguali opportunità di crescita, nel rispetto delle diversità di cui ognuno di loro è portatore.
Il nido è integrato alla scuola dell'infanzia di san Gervasio, attiva sul territorio dal 1908. La scuola porta il nome del parroco don Benigno Carrara, ricordato dalla gente di san Gervasio per la sua santità e il suo zelo pastorale. Il nido, che inizialmente portava lo stesso nome, è stato ribattezzato “CIRIBA’ “ in ricordo di una filastrocca familiare ai bambini.
Dal 1910 al 2008 la scuola ha potuto contare sulla presenza delle suore delle Poverelle, dell'Istituto Palazzolo di Bergamo, che prestano la loro opera in varie attività, dalla direzione, all'insegnamento, alla collaborazione generale, mantenendo la scuola punto di aggregazione per le famiglie del territorio.
Dal settembre 2008 il coordinamento della Scuola dell’Infanzia e del nido, così come l’insegnamento è stato affidato a personale laico, pur mantenendo l’ispirazione cristiana che ha contraddistinto la scuola e il nido dalla loro nascita.
Dal settembre 2014 le suore delle Poverelle hanno lasciato la Scuola dell’Infanzia, il Nido e la Comunità di San Gervasio.

LEGISLAZIONE

L’asilo nido ha fatto il suo ingresso sulla scena dei servizi pubblici per l’infanzia, con la legge n. 1044 del 6 dicembre 1971, nello stesso periodo in cui venivano introdotti i congedi per la maternità. Non va dimenticato che, in realtà, l’esperienza degli asili nido era già stata avviata da lungo tempo in Italia, ma, solo attraverso questa Legge, vengono riconosciuti a pieno titolo come servizio sociale pubblico. La legge 1044, fortemente innovativa ai tempi in cui è stata introdotta, necessita però di un’integrazione e modificazione rispetto il debole substrato  pedagogico che presenta. La suddetta Legge, infatti, recita all’articolo 1: “gli asili nido hanno lo scopo d provvedere alla temporanea custodia dei bambini, per assicurare un’adeguata assistenza alla famiglia e anche per facilitare l’ingresso della donna al lavoro, nel quadro di un completo sistema di sicurezza sociale”. L’esperienza maturata nel tempo in tema di asili nido testimonia da sé che un servizio di questo tipo non può essere ridotto a solo “temporanea custodia” o assistenza dei bambini, ma è buona cosa parlare anche di una certa qualità educativa. Sempre la Legge in questione, all’articolo 6, in riferimento alla qualità del servizio prevede che: “gli asili nido devono essere dotati di personale qualificato, sufficiente ed idoneo, a garantire l’assistenza sanitaria e psico-pedagogica del bambino; devono possedere requisiti tecnici, edilizi ed organizzativi tali da garantire l’armonico sviluppo del bambino”. E ancora, prevede collaborazione e partecipazione delle famiglie, cercando di rispondere alle esigenze del territorio, recitando allo stesso articolo “gli asili nido devono essere realizzati in modo da rispondere, sia per la localizzazione sia per le modalità di funzionamento, alle esigenze delle famiglie; devono essere gestiti con la partecipazione delle famiglie e delle rappresentanze delle formazioni sociali organizzate nel territorio”. L’asilo nido si sta sempre più caratterizzando come un servizio educativo sempre più particolare, con specifici obiettivi volti al benessere e alla crescita del bambino. Nel 1988, con la legge n. 2736, l’asilo nido assume un preciso significato educativo; viene infatti definito come servizio socio-educativo rivolto ai bambini di età fino ai 3 anni, con finalità di aggregazione e socializzazione, rispondente ai bisogni delle famiglie.
Anche negli ultimi anni, le proposte di legge presentate al governo, tendono a muoversi nella direzione di una maggiore considerazione e caratterizzazione educativa e qualitativa di questo tipo di servizi, sulla base delle esperienze, tradizioni e sperimentazioni nate e maturate nel corso degli anni. 

IL PERSONALE DEL NIDO

Nel nostro nido ci sono due educatrici full – time, la coordinatrice, anche direttrice della scuola dell’infanzia, un’educatrice jolly (servizio di full time prolungato),  due ausiliarie part-time, una cuoca.


Le educatrici:


  • affiancano i bambini nella cura e igiene del proprio corpo, nel rispetto delle attitudini e delle abitudini familiari;
  • sostengono il bambino nei diversi momenti della giornata: accoglienza, attività, pranzo, sonno, ricongiungimento;
  • promuovono nel bambino la socialità e favoriscono la costruzione di legami con le figure educative adulte,
  • predispongono il Progetto Educativo Annuale;
  • mantengono rapporti di costante confronto, collaborazione e coinvolgimento con le famiglie; 
  • organizzano le attività da proporre e predispongono lo spazio nido affinché sia il più funzionale ed accogliente, oltre che sicuro per i bambini;
  • decidono l’acquisto di materiale ludico e non, scegliendo giochi e materiali che siano educativi e pieni di stimoli per i bambini.
  • frequentano corsi di aggiornamento e hanno incontri con specialisti: pediatri, pedagogisti, neuropsichiatri…
  • hanno ripetuti incontri, individuali o in assemblee, con i genitori.

La coordinatrice:

  • si occupa degli aspetti organizzativi e del buon andamento generale,
  • collabora nei momenti di necessità, 
  • porta la sua esperienza nell’educazione dei bambini,
  • mantiene i contatti con le famiglie e il territorio.

Le ausiliarie:

  • cooperano con le educatrici,
  • curano la pulizia degli spazi e dei materiali.



La cuoca è in comunione con la scuola dell’infanzia: con la sua esperienza e in osservanza delle tabelle dell’A.s.l., cucina ogni giorno pietanze genuine e stimolanti per i bambini e per le educatrici.


GLI SPAZI

Gli spazi al nido vengono differenziati per favorire situazioni di gioco più intime e protette, e per sostenere le prime esperienze di relazione sociale. La scelta dei materiali di gioco intende sostenere la curiosità e la progettualità del bambino.
Oltre ai giocattoli tradizionali, i bambini trovano materiali “poveri” e di “recupero” che sollecitano l’esplorazione e che possono essere utilizzati in modo creativo e non convenzionale.
Il nostro nido è composto da quattro stanze più i bagni. Di queste stanze solo una è divisa dal resto con una porta: la stanza della nanna. Le altre stanze formano un grande open space, suddiviso da staccionate, identificabile nei diversi scopi grazie alla dislocazione originaria e all’arredamento.
Ogni stanza è polifunzionale e divisa in angoli specifici d’attività. Noi educatrici crediamo nell’importanza di grandi spazi, che permettono al bambino di muoversi e relazionarsi senza “scontrarsi” con gli altri bambini. Riteniamo anche che questi spazi vadano suddivisi in angoli specifici che permettano al bambino di sentirsi in qualche modo contenuto. Questi angoli suggeriscono al bambino il gioco da svolgere in quel determinato luogo, ma ogni bambino è libero di scegliere in quale angolo giocare: è giusto dare libertà al bambino di scegliere, ma troppa libertà può disorientare. 
Suddividendo i diversi giochi nei vari angoli è anche più facile per il bambino trovare il determinato gioco che cerca e sapere dove riporlo, terminato il gioco.
Per valorizzare, accanto alla dimensione di gruppo, anche quella individuale, sono previsti spazi e oggetti personalizzati per ogni bambino (il proprio spogliatoio, il proprio lettino, il cassetto per il cambio…).
All’interno del nido possiamo dunque identificare la zona dello spogliatoio, quella usata come refettorio al momento del pranzo e come zona per le attività sporchevoli durante la mattinata. Troviamo poi un ampio salone suddiviso in diversi angoli: l’angolo morbido e angolo lettura, l’angolo della casa con la cucina ed i travestimenti, dove i bimbi si divertono a “far finta di…” . Anche la stanza della nanna viene utilizzata in diversi modi: per la psicomotricità, per ballare con l’ausilio di cd e per attività tranquille.
Una volta alla settimana è disponibile il salone della Scuola dell’Infanzia per organizzare attività motorie o altro, in uno spazio più ampio.
E’ presente anche uno spazio esterno attrezzato con giochi (scivoli, casetta, tricicli…).

OBIETTIVI DEL NIDO

Gli obiettivi del nido tendono a conseguire uno sviluppo armonico del bambino, con particolare attenzione alle esigenze e alle predisposizioni specifiche di ognuno.
Gli obiettivi che intendiamo perseguire nel corso dei due anni di frequenza al nido sono:

  • miglioramento del controllo emotivo ed affettivo: intendiamo creare un substrato affettivo teso a garantire al bambino sicurezza emotiva di base. Attraverso la strutturazione degli spazi e della giornata del nido, con l’alternanza di momenti di routine e di scoperta, si aiuta il bambino a percepire e ritrovare la continuità e la stabilità necessarie al suo sviluppo armonico
  • raggiungimento di un’adeguata socializzazione: è emerso dai colloqui individuali con i genitori che elemento base di preferenza del nido è la possibilità data al bambino di socializzare con i suoi pari in un ambiente educativo e stimolante
  • conquista dell’autonomia personale: nei primi due anni il bambino passa dalla completa dipendenza dai genitori, ad una relativa indipendenza: impara a camminare, a manipolare gli oggetti, passa dal linguaggio pre-verbale a quello verbale, scopre il proprio corpo e inizia a controllare gli sfinteri. Attraverso la quotidianità verranno invitati i bambini a raggiungere un sempre maggiore grado di autonomia, partendo dalle piccole cose. ad esempio, un grande traguardo è il saper riconoscere i propri averi all’interno del nido (giochi transizionali, bavaglie, salviette), il saper infilarsi da soli la propria bavaglia, appendere la salvietta al giusto posto, fino ad arrivare a poter apparecchiare la tavola per sé e per i propri amici. L’autonomia è anche il sapersi svestire e vestire da soli, imparare a bere senza il beccuccio, a mangiare senza essere imboccati, a non avere più bisogno del ciuccio o del gioco transizionale, fino ad arrivare al controllo sfinterico. Queste sono tutte grandi conquiste che i bambini faranno gradualmente, secondo i propri ritmi e le proprie possibilità. L’educatrice ha il compito di affiancare e supportare il bambino in queste conquiste, essendo propositiva ma mai imponendo cambiamenti troppo precoci al singolo bambino. In questo campo più che negli altri è fondamentale la collaborazione con le famiglie e il continuo dialogo reciproco, che mette entrambe le parti al corrente dei progressi, anche se lievi, che avvengono nel bambino. E’ importante rispettare i tempi del bambino ed accettare anche eventuali rallentamenti nel suo cammino verso l’autonomia. Diventare grandi richiede tempo e pazienza e alcuni momenti dello sviluppo possono essere utili al bambino per interiorizzare ed elaborare quanto appreso fino a quel momento. I processi di sviluppo richiedono una notevole dose dio pazienza anche da parte di genitori ed educatrici: un bambino sicuro dell’amore e della pazienza dell’adulto si sentirà protetto e accolto anche nei momenti di difficoltà.
  • conseguimento di coordinazione senso – motoria: raggiungimento di posture corrette nella deambulazione, nel salto, nella coordinazione oculo- manuale, nella motricità fine (utilizzo corretto di vari strumenti, ad esempio le posate …)
  • affinamento delle capacità grafiche, costruttive, manipolative: sono previsti all’interno del nido spazi e momenti specifici per la manipolazione, i travasi, l’infilare e lo sfilare, il gioco simbolico, le costruzioni.
  • conoscenza degli spazi e dello schema corporeo: durante la prima infanzia si pongono le basi per la strutturazione dello schema corporeo e per la conoscenza dello spazio. Lo schema corporeo è la conoscenza del proprio corpo come totalità e nelle singole parti che lo compongono. La conoscenza dello spazio si divide in pura conoscenza degli ambienti e delle loro funzioni, e conoscenza dei concetti topologici basilari (sopra/sotto, dentro/fuori, vicino/lontano…). Per sviluppare queste conoscenze verranno proposti giochi, canzoni mimate, racconti, ma sarà fondamentale la quotidianità fatta di continui scambi verbali e contatti fisici tra i bambini e le educatrici
  • arricchimento del linguaggio verbale e non verbale: ci saranno momenti di apprendimento, organizzati in situazioni ed esperienze relative a diversi aspetti del processo di crescita psicomotoria, cognitiva, affettiva e sociale; si leggeranno storie, si favorirà il dialogo tra i pari e con le educatrici...
Per conseguire questi obiettivi educativi si proporranno esperienze che cercheranno di rispondere, il più possibile, ai reali interessi dei bambini e saranno organizzate in modo da far interagire ogni bambino con tutti gli altri per stimolare lo sviluppo cognitivo, l’autonomia e la socializzazione.
Ogni anno le attività proposte saranno contestualizzate sullo sfondo integratore di una tematica, sviluppata poi nel corso dei mesi. Questa tematica viene pensata e condivisa con le insegnanti della Scuola dell’infanzia, differenziandone però attività ed obiettivi.

LA DIMENSIOME RELIGIOSA

Il nido “Ciribà” si configura come un servizio di ispirazione cristiana e cattolica.
Il presupposto da cui partiamo è che il bambino sia una persona che vive di fiducia e per questa ragione egli ha bisogno di sentirsi accettato, compreso ed amato. Ciò richiede comunicazione, apertura e dialogo, non solo verbale. L’educatore riveste un ruolo fondamentale: egli, con il proprio comportamento si pone come testimone perché anche se indirettamente comunica la sua posizione rispetto ai valori ed educa a distinguere ciò che è bene da ciò che non lo è,…
Il bambino per crescere armoniosamente necessita di un ambiente di vita in cui trovare sicurezza ed amore. La fiducia di base è a fondamento dello sviluppo morale, in particolare per quanto riguarda l’apertura agli altri: solo se si sentono amati ed accettati i bambini riusciranno a scoprire l’altro e ad essere attenti ai suoi bisogni.
Educazione ed impegno morale sono fortemente connessi e loro finalità comune è la piena realizzazione dell’uomo in quanto tale.
Il tentativo che compiamo ogni giorno è quello di aiutare i bambini a capire e a scoprire il proprio valore, la bellezza e la capacità di crescita, la grandiosità della vita in tutte le sue forme. E’ cercare di vedere ciò che è buono e di lasciarsi stupire di fronte alle cose del mondo. E’ cercare di far comprendere loro che sono amati per quello che sono, in modo gratuito e incondizionato. 
Riteniamo fondamentale dare risalto alle grandi feste cristiane, quali il Santo Natale e la Pasqua. Nel periodo di avvento e quaresima attuiamo un piccolo itinerario di educazione religiosa animando la natività e alcune parabole e rivivendo l’ultima cena, spezzando tra noi il pane.
Leghiamo al momento della merenda e del pranzo, alcuni canti religiosi:al mattino canti di gioia e di lode per affidare la nostra giornata al signore; al momento del pranzo canti di benedizione per il cibo che ci viene dato, prima della nanna, una preghiera a Gesù che vegli sul nostro sonno.